







Pur non trattandosi di una specie africana autoctona, non prettamente selvatica ma piuttosto inselvatichita, con pochi esemplari e confinati nella sola area del Garub nella parte sud del deserto del Namib, i cavalli del deserto della Namibia sono unici al mondo e vanno protetti a tutti i costi. La loro storia è ricca di leggende e tante sono le teorie, più o meno fantasiose, riguardo la loro provenienza. La teoria più accreditata risalirebbe al periodo tra il 1915 e il 1925 quando, durante la 1°Guerra mondiale, circa 10.000 truppe e 6.000 cavalli dell'Unione Sudafricana si erano accampati a Garub e avevano scavato un pozzo per rifornire d'acqua le locomotive a vapore della vicina ferrovia nonché la cittadina di Lüderitz. Gli aerei tedeschi bombardarono gli accampamenti e molti cavalli sarebbero scappati imparando ad arrangiarsi da soli nel deserto. Altra teoria abbastanza plausibile sull'origine di questi cavalli è che siano i discendenti dei cavalli di Emil Kreplin, sindaco di Lüderitz dal 1904 al 1919, che possedeva un allevamento di bestie da soma per il lavoro nelle miniere di diamanti e cavalli da corsa. Qualunque sia la loro storia, questi animali si sono adattati perfettamente alla vita nel deserto, senza interferenza da parte dell'uomo. Per circa 100 anni si sono sviluppati in quasi completo isolamento, generazione dopo generazione, tra stagioni secche, carestie e rari periodi di abbondanza di cibo, usufruendo dell'acqua del pozzo costruito per la ferrovia. Oggi i cavalli selvaggi del Namib hanno una popolazione che oscilla tra i 100 e i 250 individui, vivono tra orici e struzzi e attraggono numerosi turisti affascinati da questi animali incredibili che sono riusciti ad adattarsi ad un territorio quasi alieno. Libertà, spazio sconfinato e natura. Tutto ciò però ha un prezzo e le durissime condizioni di vità, dovute soprattutto alle siccità e alle carestie, spiegano perché il numero di esemplari sia così fluttuante. Essi infatti sono sottoposti ad un fortissimo stress e una denutrizione che spesso porta alla morte. Certo, rispetto ad animali domestici, questo destino può sembrare triste e disumano (dato il compulsivo bisogno dell'uomo di dover sempre intervenire) ma, trattandosi di animali selvaggi, le leggi della natura prevalgono. E chi l'ha detto che vivere in una stalletta sia meglio che correre libero per il deserto? Perché sono in pericolo di estinzione? Come al solito e prima di tutto per via dei cambiamenti climatici. Nel 2015 e nel 2018 la Namibia è stata vittima di una siccità drammatica. Per di più gli animali più deboli sono frequentemente vittime di predatori, soprattutto iene. Visto l'andazzo metereologico attuale, la situazione difficilmente è destinata a migliorare. Per saperne di più sulla loro affascinante struttura sociale, le loro abitudini, la loro storia e sulla sfida per aiutarli a sopravvivere puoi visitare il sito della fondazione del cavallo selvaggio della Namibia (in Inglese).